sabato 18 ottobre 2008

Nuovo film di Deaglio sul G8 di Genova - mercoledì 10 dicembre

Dopo la vergognosa sentenza assolutoria per il massacro della Diaz, in
occasione della giornata mondiale per i diritti umani,

Genova G8 2001
Fare un golpe e farla franca
Presentazione del nuovo film sul G8 di Enrico Deaglio, Mario Portanova
e Beppe Cremagnani.

A seguire dibattito con Vittorio Agnoletto, Haidi Guliani, Lorenzo
Guadagnucci e gli autori del film
Presenta Antonio Lareno.

Milano, mercoledì 10 dicembre, ore 20.30
Camera del Lavoro, Corso di Porta Vittoria 43

Organizzano
Associazione Culturale Punto Rosso e Lavoro Società - Area
programmatica Cgil Milano.

Info: 02875045 ? info@puntorosso.it - www.puntorosso.it

***

Ecco una breve presentazione del lavoro, l'inchiesta filmata più
documentata sui fatti di Genova e sulle sue ripercussioni nella
politica attuale.Per spiegare la catena di comando che guidò
l'irruzione alla scuola Diaz, i pubblici ministeri Francesco Albini
Cardona e Enrico Zucca hanno fatto riferimento a una sentenza con cui
la Cassazione ha condannato ufficiali nazisti e alcuni soldati
responsabili dell'eccidio di Sant'Anna di Stazzena.
Massimo D'Alema definì l'irruzione alla Diaz un episodio da "notte
cilena", mentre Michelangelo Fournier, uno dei capisquadra che
parteciparono all'azione, usò le parole "macelleria messicana". Di
fatto 92 giovani provenienti da ogni angolo del mondo furono
massacrati senza pietà e senza nessun motivo e questo atto scatenò
l'indignazione dell'opinione pubblica mondiale e le proteste delle
cancellerie di tutta Europa.
L'assalto alla Diaz è solo uno degli episodi di violenza poliziesca
accaduti nei giorni del G8 e delle proteste del Social Forum. Durante
un'intervista in esclusiva per il documentario, Fausto Bertinotti
sostiene che in quei giorni la democrazia fu sospesa. La magistratura,
che ha tentato di far luce su quanto accadde in quelle giornate, si è
trovata di fronte a un muro di omertà e depistaggi da parte delle
forze dell'ordine e degli esponenti politici, "degni", come disse
durante la requisitoria il pm Zucca, "di un vero e proprio sistema
mafioso". Chi concepì e comandò gli attacchi ai manifestanti? Solo i
vertici della polizia o anche gli uomini di governo presenti in quei
giorni a Genova ebbero un ruolo di primo piano nella catena di comando?
Su questa traccia si muove l'inchiesta curata da Beppe Cremagnani e
Enrico Deaglio con Mario Portanova in un documentario della durata di
circa 60 minuti. Per la prima volta parlano protagonisti di quei
giorni, l'allora ministro degli Interni Claudio Scajola, l'ex
segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, l'on. Furio
Colombo, allora direttore dell'Unità, l'on. Filippo Ascierto,
capogruppo di An in commissione difesa della Camera.
E' la ricostruzione definitiva dei fatti di Genova, ottenuta
attraverso i risultati dell'inchiesta giudiziaria, del lavoro
giornalistico della redazione, le interviste esclusive e gli incontri
riservati che hanno avuto luogo durante il periodo di preparazione del
documentario. Gli avvenimenti e i retroscena di quei giorni vengono
rivisti sotto una nuova luce e questo ci aiuta a capire che Genova non
fu un episodio isolato, un'esplosione di violenza poliziesca casuale,
ma che è profondamente in relazione con ciò che sta accadendo
nell'Italia di oggi.

Per la prima volta, in questo film parlano le persone che ebbero
responsabilità istituzionale negli eventi e la "catena di comando"
incomincia a essere ricostruita. Il clima dell'epoca, le
responsabilità di governo, il vuoto e gli alibi che si crearono i
responsabili stessi, il ruolo che svolse il vicepresidente del
Consiglio Fini, unico membro del governo ad essere operativo sul
posto. Quello che seppe l'opposizione politica, i tentativi falliti di
mediazione. Le testimonianze dei giornalisti e i filmati della Rai che
impedirono il silenzio.

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